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Il puffer nella pompa di calore: cos'è, a cosa serve e quando è obbligatorio.

Il puffer, o serbatoio di accumulo termico inerziale, rappresenta una componente sempre più rilevante nei moderni sistemi di riscaldamento. Questo articolo si propone di analizzare in dettaglio la funzione, i vantaggi e il quadro normativo relativo all'installazione di un puffer, con un focus specifico sugli impianti a pompa di calore.

Cos'è un puffer: struttura e funzione di base

Un puffer è un serbatoio realizzato in acciaio, progettato per lo stoccaggio efficiente di acqua, a differenza di altri accumulatori, il puffer è specificamente destinato a contenere acqua "tecnica", ovvero acqua non potabile che circola all'interno del circuito di riscaldamento.

La sua funzione principale è quella di fungere da riserva energetica: immagazzina l'energia termica prodotta in eccesso dal generatore di calore per renderla disponibile in un secondo momento, quando la richiesta aumenta o la fonte di calore è spenta.

La struttura interna di un puffer sfrutta il principio della stratificazione termica, mantenendo l'acqua calda nella parte superiore e quella più fredda in basso.

Alcuni modelli avanzati sono dotati di serpentine, o scambiatori di calore interni, che consentono di integrare diverse fonti energetiche (come un impianto solare termico) e di trasferire il calore all'acqua del circuito di riscaldamento o, in alcuni casi, a un circuito separato per la produzione di acqua calda sanitaria (acs).

L'isolamento è un fattore critico per l'efficienza del puffer: un buon isolamento in poliuretano ecologico rigido o in pile di poliestere morbido riduce le perdite termiche a soli 1-2 °c nell'arco di 24 ore, un valore significativamente migliore rispetto ai modelli meno coibentati che possono perdere fino a 10 °c.

Puffer vs. Bollitore: una distinzione cruciale

È fondamentale distinguere il puffer dal bollitore. Questa differenza non è puramente terminologica, ma ha profonde implicazioni funzionali e igienico-sanitarie. Come illustrato nella tabella seguente, il puffer accumula acqua tecnica, non potabile, per l'impianto di riscaldamento, mentre il bollitore è specificamente progettato per stoccare e riscaldare l'acqua potabile destinata all'uso sanitario.

Caratteristica

Puffer (accumulo inerziale)

Bollitore

Funzione principale

Stoccaggio di energia termica per il circuito di riscaldamento.

Stoccaggio e riscaldamento dell'acqua potabile per uso sanitario.

Tipo di acqua

Acqua tecnica (non potabile).

Acqua sanitaria (potabile).

Rischio igienico

Rischio di proliferazione batterica (es. Legionella) assente.

Rischio di proliferazione batterica (es. Legionella) potenziale, richiede trattamenti specifici.

Pressione di esercizio

Variabile, tipicamente 3 o 6 bar.

Progettato per resistere alla pressione della rete idrica.

Il puffer come "disaccoppiatore strategico"

Un'analisi più approfondita del ruolo del puffer rivela una funzione che va oltre il semplice stoccaggio di calore: esso agisce come un "disaccoppiatore" o "separatore" idraulico e termico.

Questa funzione è particolarmente evidente negli impianti ibridi o con fonti di calore che operano a temperature molto diverse da quelle richieste dal sistema di distribuzione. Ad esempio, una stufa a biomassa può produrre acqua a 70-80°c, una temperatura ideale per i radiatori ma eccessivamente alta per un impianto di riscaldamento a pavimento, che richiede una temperatura non superiore a 30°c. Senza un puffer, l'energia in eccesso verrebbe sprecata o l'acqua ad alta temperatura verrebbe immessa direttamente nel circuito, con il rischio di danneggiare il sistema o di vanificare il comfort termico.

Il puffer, grazie alla sua capacità di stratificazione, risolve questo problema; agisce da tampone, permettendo al generatore di operare al suo regime ottimale e immagazzinando il calore prodotto in eccesso.

L'acqua calda accumulata può poi essere miscelata con acqua più fredda fino a raggiungere la temperatura precisa richiesta dal sistema di distribuzione a bassa temperatura, come il riscaldamento a pavimento. Questa funzionalità di disaccoppiamento garantisce che il generatore lavori costantemente al massimo della sua efficienza, riducendo gli sprechi e assicurando una fornitura stabile e costante di energia, indipendentemente dalle fluttuazioni della domanda o dalle caratteristiche del sistema di distribuzione.

Il ruolo cruciale del puffer per la pompa di calore

Il puffer ottimizza il funzionamento del compressore della pompa di calore riducendo i cicli on/off. Questo ne diminuisce l'usura meccanica ed elettrica, prolungando la vita utile del sistema fino a 25-30 anni.

Inoltre, migliora l'efficienza energetica stabilizzando il funzionamento del compressore e riducendo i picchi di consumo. Durante lo sbrinamento, fornisce calore direttamente, evitando sprechi energetici e mantenendo il comfort.

Per ultimo, l'integrazione di un puffer rende la pompa di calore un sistema di gestione energetica domestica "smart". Agendo come "batteria termica", immagazzina energia solare e la rilascia al bisogno, riducendo la dipendenza dalla rete. Questo la rende "Smart Grid Ready", promuovendo l'indipendenza energetica e la decarbonizzazione.

Quando il puffer è realmente obbligatorio?

Un equivoco comune è che il puffer sia obbligatorio per l'installazione di una pompa di calore. La ricerca dimostra che questo non corrisponde al vero: non esiste una normativa specifica che imponga l'obbligo di installare un puffer in un impianto a pompa di calore.

L'obbligo normativo si applica invece, in modo specifico e vincolante, alle caldaie a biomassa, in particolare per l'accesso a incentivi come il "conto termico". La norma uni en 303-5 e le regole applicative del conto termico stabiliscono i seguenti requisiti:

  • Caldaie a biomassa a carico manuale (legna): l'installazione di un sistema di accumulo termico è obbligatoria, con un dimensionamento che deve rispettare la norma uni en 303-5, prevedendo tipicamente un volume tra 40 e 60 litri per kw di potenza.
  • Caldaie a biomassa a carico automatico (pellet): per ottenere l'incentivo, è obbligatoria l'installazione di un puffer con una capacità minima di 20 litri per kw di potenza.

In entrambi i casi, un progettista qualificato deve certificare il dimensionamento in base alle esigenze specifiche dell'edificio.

In conclusione, sebbene l'installazione di un puffer non sia un obbligo di legge per gli impianti a pompa di calore, l'analisi tecnica e operativa dimostra che si tratta di un componente fondamentale per ottimizzare le prestazioni, l'efficienza e la longevità del sistema.

Il puffer trasforma un'unità standard in un impianto avanzato, capace di gestire le complessità dei carichi termici e di integrarsi in modo intelligente con le fonti rinnovabili, come il fotovoltaico. L'investimento iniziale, sebbene non trascurabile, si ammortizza nel tempo grazie ai minori consumi energetici, ai ridotti costi di manutenzione e al prolungamento della vita utile del costoso compressore.

Per massimizzare i benefici, è di cruciale importanza affidarsi a un professionista qualificato per il corretto dimensionamento e l'installazione. Un calcolo approssimativo o un'installazione errata potrebbero vanificare i vantaggi attesi e compromettere le prestazioni dell'intero sistema.