Libretto d'impianto: cos'è, chi deve averlo e quando va aggiornato.
Il libretto d'impianto per la climatizzazione rappresenta un documento fondamentale, definito dalla normativa vigente come la vera e propria “carta di identità” di un impianto termico.
Lungi dall'essere un mero adempimento burocratico, la sua funzione principale è garantire la sicurezza, l'efficienza energetica e il corretto funzionamento del sistema di riscaldamento, raffrescamento o di produzione di acqua calda sanitaria. La sua esistenza e il suo corretto aggiornamento permettono di tracciare in modo dettagliato ogni intervento, dalle caratteristiche tecniche iniziali a tutti i successivi controlli di manutenzione e di efficienza energetica.
Il quadro normativo: dalle normative storiche al documento unico
Il libretto di impianto per la climatizzazione è il documento unico che, a partire dal 2014, ha sostituito i precedenti "libretto di impianto" (per gli impianti autonomi) e "libretto di centrale" (per quelli centralizzati). L'introduzione di questo nuovo libretto, regolata principalmente dal D.P.R. 74/2013, ha semplificato la normativa. Il libretto deve essere conservato dal responsabile dell'impianto e deve essere aggiornato con i Rapporti di Controllo di Efficienza Energetica (RCEE), che sono obbligatori in occasione di manutenzioni, prime accensioni e modifiche sostanziali dell'impianto.
La gestione del libretto d'impianto è responsabilità del "responsabile dell'impianto termico", ovvero l'occupante dell'immobile, l'affittuario o il proprietario in caso di immobile non occupato. È suo compito assicurarsi che il libretto sia presente, compilato e aggiornato da professionisti autorizzati (installatore, manutentore o "Terzo responsabile" per impianti complessi).
Il responsabile non può compilarlo autonomamente. La legge prevede sanzioni sia per il responsabile (mancanza del libretto o controllo) sia per il professionista (compilazione e caricamento errati nel catasto regionale), garantendo il rispetto delle normative.
L'aggiornamento obbligatorio: frequenze e scadenze per ogni tipo di impianto
L'aggiornamento del libretto d'impianto non è un'opzione, ma un obbligo che si manifesta in diverse circostanze. La prima compilazione avviene ad opera dell'installatore al momento della prima messa in servizio dell'impianto. Successivamente, il libretto deve essere aggiornato a ogni intervento di manutenzione e, soprattutto, in occasione dei "controlli di efficienza energetica". Le tempistiche di questi controlli non sono fisse, ma variano in base a fattori specifici dell'impianto: la sua potenza termica utile nominale e il tipo di combustibile utilizzato.
Per fornire una panoramica chiara, la seguente tabella riassume le frequenze di controllo stabilite dalla normativa:
Tipologia di Impianto |
Alimentazione |
Potenza Termica Utile Nominale |
Cadenza Controlli (Anni) |
Riscaldamento |
Gas (metano, GPL) |
10≤P≤100 kW |
4 |
Riscaldamento |
Gas (metano, GPL) |
P>100 kW |
2 |
Riscaldamento |
Combustibile liquido o solido (pellet, gasolio, legna) |
10≤P≤100 kW |
2 |
Riscaldamento |
Combustibile liquido o solido (pellet, gasolio, legna) |
P>100 kW |
1 |
Condizionatori/Pompe di calore (climatizzazione estiva) |
- |
12≤P≤100 kW |
4 |
Condizionatori/Pompe di calore (climatizzazione estiva) |
- |
P>100 kW |
2 |
Le diverse frequenze di controllo basate sul tipo di combustibile e sulla potenza dell'impianto indicano che la normativa è orientata non solo alla sicurezza, ma anche alla sostenibilità energetica e ambientale. Gli impianti con maggiore impatto potenziale, come quelli alimentati a combustibili liquidi o solidi, sono soggetti a controlli più stringenti e ravvicinati. Per le pompe di calore che utilizzano fluidi frigoriferi (F-gas), un apposito registro deve essere aggiornato annualmente, confermando l'attenzione della legge sulle emissioni inquinanti. La legge prevede inoltre che i controlli di efficienza energetica siano eseguiti anche in caso di interventi che, pur non essendo di manutenzione ordinaria, potrebbero alterare l'efficienza complessiva dell'impianto.
Mancanza o smarrimento del libretto d'impianto: cosa fare
Lo smarrimento del libretto d'impianto è una situazione comune che richiede un'azione tempestiva per evitare sanzioni. Il responsabile dell'impianto deve richiedere immediatamente a un tecnico abilitato la compilazione di un nuovo libretto.
La responsabilità dei costi di sostituzione dipende dalla causa dello smarrimento:
- Affittuario: se lo smarrimento è avvenuto da parte dell'affittuario, sarà quest'ultimo a sostenere i costi di compilazione del nuovo documento.
- Proprietario: se lo smarrimento è avvenuto prima dell'arrivo del nuovo inquilino, la spesa ricade sul proprietario dell'immobile.
Un altro momento cruciale per l'aggiornamento del libretto è il cambio di proprietà dell'immobile. Con la vendita di un'abitazione, il nuovo proprietario assume la responsabilità della gestione e manutenzione degli impianti termici e deve ricevere il libretto d'impianto aggiornato. La completezza e la correttezza della documentazione termica sono sempre più rilevanti nelle transazioni immobiliari, influenzando la valutazione e la conformità dell'immobile.
Le sanzioni: cosa rischi se non sei in regola
La mancata conformità alla normativa sul libretto d'impianto può comportare conseguenze legali e finanziarie, con sanzioni amministrative che colpiscono sia il responsabile dell'impianto che i professionisti del settore.
Di seguito, una panoramica delle sanzioni principali, come definite dalla normativa e dalle disposizioni regionali:
Soggetto Sanzionato |
Condotta Sanzionabile |
Sanzione (da... a...) |
Normativa di Riferimento |
Responsabile dell'Impianto (Proprietario o occupante) |
Assenza del libretto d'impianto o mancato controllo di efficienza energetica |
€500 - €3.000 |
Art. 7, comma 5, D.P.R. 74/2013 e Art. 15, comma 5, D.Lgs. 192/2005 |
Installatore o Manutentore |
Mancata compilazione e/o caricamento del libretto e dei rapporti di controllo nel catasto entro i termini previsti |
€100 - €900 |
Art. 41, comma 1 bis e 1 ter, L.R. 3/2015 |
Installatore o Manutentore |
Mancata esecuzione a regola d'arte delle attività o mancata segnalazione di un rendimento inferiore ai limiti normativi |
€1.000 - €6.000 |
Art. 15, comma 6, D.Lgs. 192/2005 |
Le sanzioni per il responsabile dell'impianto sono particolarmente ingenti e sono la principale spinta alla regolarizzazione della propria posizione. È fondamentale comprendere che queste multe sono legate all'assenza o al mancato aggiornamento del documento, che viene considerato un adempimento necessario per la sicurezza e l'efficienza. A carico dei professionisti, invece, le sanzioni sono dirette a punire la negligenza nell'espletamento dei propri doveri.
Il mancato aggiornamento del catasto, in particolare, è un reato specifico, che sottolinea l'importanza attribuita dal legislatore alla tracciabilità digitale degli interventi. Oltre alle sanzioni pecuniarie, le ditte possono subire provvedimenti disciplinari dalle camere di commercio, con gravi conseguenze sulla loro abilitazione e reputazione.